giovedì 26 gennaio 2012

Il museo Ducati tra i beni di interesse storico-culturale




Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali-Direzione Regionale ha conferito alla Ducati un importante riconoscimento d’interesse culturale dell’archivio storico e del Museo Ducati


Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali- Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna hanno dichiarato ufficialmente che l’archivio storico e il Museo della casa motociclistica bolognese hanno un interesse storico e culturale tale da rientrare nell’elenco dei beni archivistici situati nel territorio.

Sia l’archivio storico che il museo Ducati rispondono pienamente ai canoni degli archivi di impresa, caratterizzati da varie tipologie di documenti e prodotti, come ad esempio motori e motoveicoli, che rappresentano un documento dell’attività aziendale che, con il passare del tempo ne diventa una testimonianza storica.

L’ampio archivio costituito da documenti dell’Ufficio Tecnico Ducati e la collezione di motori e moto preziosamente custodite all’interno del Museo Ducati testimoniano e raccontano l’attività e la produzione Ducati dal 1946 ai giorni nostri, parte attiva e di grande interesse sia per la storia contemporanea locale, italiana e internazionale.

Questo importante riconoscimento conferma e premia la grande attenzione che la casa motociclistica di Borgo Panigale dedica al suo patrimonio storico-culturale, un valore aggiunto per un’ azienda icona del “made in Italy”, il cui marchio e i cui prodotti sono apprezzati e conosciuti in tutto il mondo.

La ricca testimonianza della storia di questa azienda è gestita e curata dalla Fondazione Ducati a cui fanno capo Gianluigi Mengoli, Presidente della Fondazione Ducati, e il curatore del Museo Livio Lodi che mantengono viva e sempre attualizzata la tradizione di questa casa motociclistica che contribuisce a valorizzare il territorio e la città di Bologna.

Attraverso i documenti dell’archivio storico Ducati e una visita del Museo è possibile ripercorrere i tratti più salienti del passato di questa casa motociclista.

La Ducati è da sempre indirizzata al progresso e alla passione nella ricerca, la storia parla molto del “comune sentire” che ancora oggi è forte tra i dipendenti della Ducati. Tante le tappe importanti che hanno scandito la vita di questa casa, dalla sua fondazione il 4 luglio 1926 da parte di Adriano, Bruno e Marcello Cavalieri Ducati con un inizio nella produzione di materiale radioelettrico, alla nascita dello stabilimento di Borgo Panigale luogo e carta d’identità di questa azienda, costruito nei primi anni della seconda guerra mondiale e negli stessi anni bombardato e distrutto il 12 ottobre 1944 compromettendone la produzione. E’ sopravvissuto e per volere dei fratelli Ducati ricostruito dando inizio all’era della produzione motociclistica. Il 1946 è l’anno di nascita del Cucciolo, il motore ausiliario per biciclette che ottenne un grande successo in quanto mezzo a basso costo e alla portata degli italiani colpiti dalla miseria postbellica.

La storia della Ducati passa attraverso un’altra figura importante Giuseppe Montano che ha dato origine al know how della Ducati. Dal 1952 al 1968 Montano creò le condizioni per l’ingresso di Ducati nelle competizioni sportive e intuì soluzioni tecniche per progettare moto da corsa vincenti e che soprattutto potevano essere utilizzate anche per sviluppare moto di serie. Da li si avvalse del talento dell’Ingegnere Fabio Taglioni e da qui la storia della Ducati e la carriera di questo ingegnere coincidono essendo stato l’autore di oltre 1000 progetti ma soprattutto del sistema desmodromico e del motore bicilindrico con la configurazione ad “elle”. Con Taglioni una sequenza di eventi e modelli importanti: 1954 la Ducati 100 Gran Sport nota come la Marianna, il Giro d’Italia e le gare di fondo come la Milano-Taranto, il 1956 la prima vittoria Ducati internazionale in Svezia con la 125 Gran Prix Desmo. Inoltre, le generazioni di moto da strada con la Ducati 175 e lo Scrambler nei primi anni 60 che segna l’ingresso di Ducati nel mercato nord americano. Nel 1972 la Ducati vince le “200 miglia di Imola” con la 750 Desmo e nasce anche un esemplare di serie 750 Super Sport, poi seguì la 900 Super Sport con la versione da corsa che vinse il Turist Trophy nel 1978 con Mike Hailwood® . Con la nascita della Pantah 500 nel 1979, e con l’ arrivo negli anni 80 da figure importanti Claudio e Gianfranco Castiglioni proprietari della Cagiva che acquistarono l’azienda, inizia l’ era della famiglia Superbike e del Monster. Nel 1996 fu ulteriormente venduta e venne quotata in borsa come Ducati Motor Holding spa di proprietà della Texas Pacific Group.

Ad oggi la Ducati è di proprietà della famiglia Bonomi e il bagaglio storico e culturale è sempre vivo nelle persone che appartengono a questa casa motociclistica e che grazie al costante desiderio di ricerca e la grande passione, portano alla creazione di modelli sempre più evoluti di forte riconoscimento del “Made in Italy” nel mondo come; la versatile Multistrada 1200, il rivoluzionario Diavel, e il recentissimo e avveniristico 1199 Panigale modello di punta del 2012.


(da http://www.ducati.it/news)

domenica 15 gennaio 2012

Virago XV750 by Doc's Chop



La tanto sottovalutata Yamaha Virago degli anni ‘80 sta sempre più guadagnando il favore dei preparatori come base di partenza per le loro creazioni: nemmeno tanto tempo fa, l’ultimo esempio che vi segnalavamo era la splendida realizzazione della Classified Moto. Questa volta, nell’esercizio di stile si è cimntato Greg Hageman della Chop’s Doc, partendo anch’egli da una Yamaha XV750 del 1982.

Hageman ha per prima cosa costruito un nuovo telaio ausiliario per sostenere l’unità della sella, ed abbassato le forcelle per migliorare la posizione di guida. Ha inserito poi una piastra di sterzo e nuove pedane Tarozzi, così come il moderno e minimal display della Acewell è andato a sostituire l’intera strumentazione standard.

Gli interni del motore sono stati lasciati intatti, ma i carburatori Hitachi sono stati sostituiti, dotati di filtri K&N e abbinati a uno scarico aperto Mac Performance. I pneumatici Bridgestone Spitfire calzano meravigliosamente questa special. La maggior parte del metallo è stata ridipinta in nero opaco, per un risultato semplice ed elegante, perfetto per una café racer del ventunesimo secolo.


(da www.motoblog.it)

martedì 3 gennaio 2012

OCCHIO ALLA MOTO


SE SEI SU DUE RUOTE:
Non dare per scontato che ti vedano.
Ricordati di usare le frecce.
Sorpassa sempre a sinistra.
E vedrai che ti farai vedere meglio.




http://www.occhioallamoto.it/