martedì 28 settembre 2010

Rabbia Ducati





La rabbia, secondo me più che legittima e giustificata, di alcuni Ducatisti domenica scorsa ad Imola... del resto, come si legge anche su alcuni cartelloni, il cuore del ducatista è la SBK...

"C’è poco da dire, gli striscioni parlano da soli. Alcuni tifosi della Rossa di Borgo Panigale ritengono Valentino Rossi “colpevole” dell’abbandono della Ducati dal Campionato Mondiale Superbike. Certo che a giudicare dai risultati che le Rosse stanno ottenendo in quest’ultimo periodo (solo ad Imola podio tutto Ducati in gara 1 e primo e secondo posto in gara2) sale l’amarezza per la scelta di non partecipare al prossimo campionato in forma ufficiale."

(da motoblog.it)

venerdì 24 settembre 2010

Getullio Marcaccini




Altro breve omaggio ad un pilota storico delle mie parti...


Getullio Marcaccini

Gemmano, 25 maggio 1938 (m. 10 febbraio 1989)


Meccanico di professione pilota per divertimento. E con qualche "dolla­ro in più" avrebbe anche potuto togliersi maggiori soddisfazioni. Perché la carriera di Marcaccini è subito vincente: a 21 anni conquista il titolo nazionale nella categoria cadetti 125 e lo bissa l'anno successivo tra gli junior sempre nella 125 e sempre in sella a una Ducati. Anche dopo il passaggio nei senior, Marcaccini si mette in luce, ottenendo il terzo posto nel campionato italiano 125 nel '61. La mancanza di risorse economiche non gli consente di partecipare alle trasferte europee del motomondiale e quindi gareggia esclusivamente nelle tappe italiane: 350 e 500 sono le sue categorie, Paton, Harley Davidson e Aermacchi le sue moto, Agostini, Pasolini e Bergamonti i suoi avversari. La sfortu­na però è dietro l'angolo e gli ultimi anni della sua vita sono segnati da un drammatico incidente stradale avvenuto nel '77. Ha trasmesso la passione per i motori a suo figlio Roger che dal 1998 ha cominciato a lavorare nel mondo delle corse e attualmente è meccanico nello staff ufficiale dell'Aprilia che partecipa al motomondiale.


Tratto da "Quelli che...lo sport che passione" a cura di Alberto Crescentini e Carlo Ravegnani

giovedì 16 settembre 2010

Moto Guzzi V7 Racer


Dovrebbe uscire in questi giorni una bella special di serie, da 750 cc, per la mitica casa di Mandello del Lario, la Moto Guzzi V7 Racer.

"Ispirata alle motociclette che negli anni settanta si sfidavano nella categoria “Derivate di Serie”, competizioni per gentleman riders animate dall’accesa rivalità tra i sostenitori delle potenti ma poco guidabili moto giapponesi e gli appassionati delle sportive italiane, con qualche cavallo in meno ma superiori nella ciclistica e nella frenata.

Il nuovo modello ripercorre quindi la carriera agonistica della V7 Sport, e sarà prodotto in tiratura limitata e numerata.

Il serbatoio è sicuramente l’elemento che più vi salterà all’occhio.
Completamente cromato e realizzato con una nuova tecnologia di deposito di particelle metalliche che lo rende meno “delicato” di quello che sembra; abbellito da una raffinata cinghia in pelle.
Il telaio è tinteggiato di rosso, volutamente ispirato alle 150 V7 Sport con telaio al cromo; il trattamento è esteso anche ai mozzi ruota e forcellone.
La sella è rigorosamente monoposto ma è disponobile a richiesta la sella biposto e le pedane passeggero. Sul codone finale sono state integrate le tabelle portanumero come anche sul piccolo cupolino anteriore, ricordando il leggendario frontale della Gambalunga.
Tra gli elementi maggiormente distintivi di questa special edition vi è un largo impiego di inediti elementi in alluminio spazzolato e forato.
Da notare anche i soffietti sugli steli della forcella, le pedane arretrate e regolabili, i semimanubri, la coppia di ammortizzatori Bitubo a gas (regolabili) e la ruota anteriore da 18 pollici.
Per gli amanti del sound e delle prestazioni è disponibile su richiesta un sistema di scarico Arrow… ovviamente non omologato."

(da www.dueruotenelweb.it)


Per info, scheda tecnica e altre foto clicca qui.

mercoledì 15 settembre 2010

MotoSaraceno




Motoraduno, forse uno dei migliori per rapporto qualità - prezzo, in quel di Mercato Saraceno (prov. FC, Romagna) nella piazza adiacente all'ex macello pubblico. Io ho partecipato alle edizioni 2003 (stupenda) e 2004 (leggermente sotto tono) e poi non ne ho più avuto notizie, purtroppo.. e tutt'ora non ho idea se lo facciano ancora o meno.. e comunque, anche se la location era non grandissima il posto era meritevole, bella ma assolata piazza nei pressi di un laghetto contornato da monti e del macello.. moto ammucchiate ovunque, palco con live music (ricordo anche un tizio vestito da frate che blaterava sul palco nel 2003, hahaha..) bar e stand vari.. 10 euri (la quota di partecipazione) davvero ben investiti che fruttarono un pranzo di tutto rispetto, molto vino, aperitivo con bomboloni, motogiro (nel quale sbagliai strada e così fui il primo x l'aperitivo.. haha), gadget e non ricordo più cos'altro..bisogna assolutamente ripristinare il MotoSaraceno, se serve una raccolta di firme io sono il primo della lista..

Per qualche foto dell'edizione 2003 clicca qui.

giovedì 9 settembre 2010

Gola del Furlo e Gubbio




Allora.. dopo i fattacci di Misano di domenica scorsa torniamo a parlare di viaggi in moto che è meglio..
Gubbio (provincia di Perugia, Umbria) è stata la mia meta nel 2004 ma prima di arrivare a destinazione ho percorso la famigerata Gola del Furlo, situata lungo il tracciato originario della via Flaminia, nel tratto in cui questa costeggia il fiume Candigliano affluente del Metauro nella provincia di Pesaro-Urbino (Marche), percorrendo sia la noiosa ma pratica galleria sia, ovviamente, la via del passo, divertente, poco trafficata e ricca di panorami naturali montuosi, fiumi e arcate di roccia a filo strada..merita sicuramente una sosta.
La città di Don Matteo, allo stesso modo, si presenta con un vasto numero di luoghi d'interesse monumentale quali il Palazzo dei Consoli, la Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo, le chiese di San Francesco, San Giovanni, San Martino, San Pietro e Sant'Agostino, il Palazzo Ducale, il Cassero e il Teatro romano, per citare i più rappresentativi.. Una delle perle dell'Umbria e non solo.

Per qualche foto clicca qua.

lunedì 6 settembre 2010

Shoya Tomizawa



La giornata di ieri, per ogni appassionato di moto, di sport e non solo, è stata tragica e triste, al di là di tutto, della gara, di Misano.. è morto un pilota, un ragazzo di 19 anni e la corsa è continuata ugualmente, non si sa nemmeno l'ora del decesso, qualcuno ha detto alle 14.20 a MotoGP in corso, ma nel dopogara Lorenzo ha detto di averlo saputo prima di partire.. neanche la serietà e la decenza di dire la verità in un occasione simile se non di fermare la gara.. complimenti all'organizzazione di casa nostra, davvero, complimenti.. ma poi il punto non è neanche questo.. si discute sempre sulla sicurezza, anche con le nuove normative del nostro paese, forse anche esagerate, tipo l'obbligo di abbigliamento tecnico sempre e comunque..anche per andare al mare.. e poi negli eventi che sono al vertice del mondo motociclistico a livello mondiale si bada solo a mandare avanti lo show, si fanno correre anche i bambini (vedi Lenz...) e via dicendo.. mah.. ma come siamo messi..?!


Tomizawa ucciso a 19 anni Cade e due moto lo travolgono


di Redazione

A soli sette giorni dall’incidente mortale del tredicenne Peter Lenz, il mondo delle moto si ritrova a dover compiangere un altro pilota, deceduto in circostanze simili durante la gara di Moto2 disputata ieri sul circuito di Misano. Nel corso del dodicesimo giro il giapponese Shoya Tomizawa, mentre era in quarta posizione, è scivolato al «curvone», che si percorre a oltre 200 chilometri all’ora, per poi essere investito dai due piloti che lo seguivano a breve distanza. Sia Alex De Angelis sia Scott Redding non hanno potuto evitare l’incidente: il sanmarinese si è lanciato dalla moto che si è scontrata su Tomizawa mentre il britannico lo ha investito all’altezza del bacino. Mentre la direzione di gara decideva di non esporre la bandiera rossa per interrompere il gran premio, i soccorritori hanno adagiato su una barella il corpo di Tomizawa, che non dava segni di vita. Caricato in ambulanza, dove gli è stata praticata la rianimazione, il pilota è poi stato trasportato all'ospedale di Riccione dove è deceduto alle ore 14.19 a causa dei traumi multipli e delle numerose emorragie interne. Nessuna conseguenza invece per De Angelis e Redding.
Ancora il 5 settembre, ancora Misano, ancora un incidente pauroso. Nel 1993 il campionissimo Wayne Rainey se la cavò, restando però paralizzato agli arti inferiori. Ieri per Tomizawa non c’è stato niente da fare. Così, mentre i piloti della MotoGp ancora ignari della morte del collega iniziavano la propria gara, il paddock si è diviso tra la tristezza di chi non è riuscito a trattenere le lacrime, come il dottor Claudio Costa che ha assistito Tomizawa sino all’ospedale, e i dubbi su un’eventuale carenza di organizzazione dei soccorsi. Tanti addetti ai lavori sono dell’idea che la gara andasse fermata, ipotesi condivisa anche da Valentino Rossi, ma secondo Claudio Macchiagodena, responsabile medico del circuito di Misano «la bandiera rossa non avrebbe dato nessun vantaggio, dal punto di vista medico non sarebbe cambiato nulla. La rianimazione è cominciata in ambulanza, dal punto di vista medico non c’è stato alcun ritardo. La bandiera rossa, anzi, avrebbe comportato un rallentamento». Eppure, nei momenti concitati dell’incidente, un soccorritore è scivolato sulla ghiaia, forse per accelerare le operazioni ma anche preoccupato di mettersi al riparo dalle altre moto che sfrecciavano come nulla fosse accaduto. L’incidente forse riaprirà anche la polemica legata agli iscritti in Moto2 che per stessa opinione dei piloti sono troppi e creano affollamento: ieri al via erano in 38, questo favorisce lo spettacolo ma aumenta i rischi legati alla sicurezza. In merito al problema lo stesso Tomizawa qualche giorno fa aveva risposto così: «Non mi preoccupo degli altri, penso solo a me stesso».
Nato a Chiba, città a sudest di Tokyo, il 10 dicembre del 1990, Tomizawa ha sempre avuto il pallino delle due ruote tanto da salire sulla prima minimoto a soli 3 anni. A 15 aveva debuttato nel campionato giapponese con l’obiettivo di approdare, prima o poi, nel motomondiale. Il sogno si avvera nel 2006 quando partecipa al Gp del Giappone in 125 con una wild card, esperienza ripetuta anche nei due anni successivi (in 250 nel 2008). L'anno scorso aveva chiuso 17° in classifica con 32 punti gareggiando con la scuderia Cip Moto, motorizzata Honda. Questa doveva essere la stagione della maturità e infatti in Moto2 aveva esordito col botto, con la vittoria in Qatar (festeggiata sul podio ad occhi sgranati come a dire «Incredibile») e il secondo posto in Spagna, e tante altre buone prestazioni. Sino all’incidente di ieri, che però non cancellerà mai il sorriso, le risate e l’allegria con cui lo ricordano i colleghi.

(da Il Giornale.it)

Peter Lenz



Scusate, è una notizia che ho sentito solo di sfuggita poco tempo fa.. e mi è sembrata incredibile e tristissima.. dopo quanto accaduto pure ieri a Misano poi.. ma si potrà correre in moto a 13 anni o anche meno..? In America pare di si.. e forse presto anche qui da noi.. mah.. meditate, gente, meditate.. la società siamo tutti noi e se va male è solo colpa nostra.

Dramma in pista, muore tredicenne dopo una caduta in gara per debuttanti

INDIANAPOLIS (29 agosto) - «Peter è morto questa mattina presto quando è stato apparentemente colpito da un altro pilota. È deceduto facendo quello che amava. Il mondo ha perso una delle sue più brillanti luci. Dio benedica Peter e l'altro pilota coinvolto». Queste le parole del padre di Peter Lenz, 13enne pilota americano, pubblicate poco fa su Facebook nella pagina personale del figlio. Il giovane pilota americano tredicenne era al comando del trofeo Moriwaki 250 della Federazione Americana, gara di contorno del Gp d'Indianapolis. L'incidente è accaduto nel giro di allineamento della seconda gara della categoria.

L'incidente è avvenuto in quella che è, per la federazione americana, la classe per i debuttanti nel mondo delle corse su pista. In Italia esiste un campionato simile che si corre con le stesse moto, le Moriwaki MDH250, mentre nel 2012 la 125 sarà sostituita da una classe simile.

(da Il Messaggero.it)

venerdì 3 settembre 2010

Frasassi e dintorni




Un viaggio che ho fatto a fine settembre 2009 e che per fortuna è stato caratterizzato da un meteo benevolo..
Diciamo che il clou del mio giro, avendo base in un albergo in quel di Camponocecchio (Genga, An) è stata la visita alle famigerate Grotte di Frasassi: uno spettacolo unico! In particolare indimenticabile la visione che si ha poco dopo l'ingresso, entrando in una grotta dall'ampiezza esagerata, la quale potrebbe facilmente contenere al suo interno l'intero Duomo di Milano..! E poi la visita al vasto entroterra più o meno medievale nei dintorni: la gola di frasassi con lo splendido Tempietto del Valadier a S. Vittore, luogo nel quale si possono ammirare anche un ponte romano e un tempio romanico, Fabriano e il suo museo della carta, Arcevia (dove fra l'altro in quei giorni teneva un concerto il mitico Umberto Tozzi paralizzando tutto il paese..!) e i suoi numerosi eremi e castelli, Serra San Quirico, Genga, Frontone e i suoi fantastici ristoranti, oltre che il suo castello, l'isolato Eremo di Fonte Avellana... una zona del territorio marchigiano veramente ricca di tesori da scoprire.


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mercoledì 1 settembre 2010

Motobaracca




In quel di Borgo Sisa (Ra) ho partecipato nel Giugno del 2007 alla prima edizione del Motobaracca, bell'esempio di raduno molto casereccio, quasi un incrocio fra un motoraduno e una tranquilla festa di paese, piacevolmente mischiati.
Un discreto numero di moto, fra le quali un bel Trike (vedi foto), qualche lussuosa auto americana, musica, stand di aerografisti, piada e salsiccia a disposizione, bar con schermo sintonizzato sempre e comunque sulla diretta della MotoGP, giochi da biker nostrani nel pomeriggio, presentati dal simpatico Jumbo fra i quali il mitico lancio del copertone, la gara di lentezza, ecc.. elementi basilari per un raduno ben riuscito. Ora, non so sinceramente, visto il numero di partecipanti non esagerato, se negli anni successivi lo abbiano ripetuto, ma le premesse ci sarebbero state tutte. W il MotoBaracca..!


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