lunedì 29 novembre 2010

Moto Guzzi Cafè Racer

Altra splendida special, questa volta su italianissima base Moto Guzzi Le Mans: non so quanto possa essere costata ma è un mitico capolavoro di ruvidezza e bullismo su due ruote, secondo me..!

(da www.nextmoto.it)

Moto Special: Moto Guzzi Cafè Racer di John Williams

John Williams è il preparatore e il proprietario di una magnifica special che ha come base di partenza una Moto Guzzi con telaio Tonti d’annata già di suo veramente bella. La moto special che ne deriva, denominata semplicemente Cafè Racer, non è però da meno visto lo stile decisamente classico ma allo stesso tempo un po’cattivo su cui è impostata.

Per la sua moto special, Williams ha deciso di utilizzare propulsore e telaio che derivano dalla serie Le Mans: in particolare il motore è un 1000 cc proveniente dalla sportiva LM1000S, mentre il telaio a doppia culla è quello delle Le Mans II 850, di qualche anno anteriore rispetto al propulsore stesso.

L’avantreno presenta invece una forcella Paioli a steli rovesciati con diametro di 41 mm proveniente da una Laverda 750 S (o forse da una Ghost, in ogni caso da una delle ultime serie della casa) e un disco da 320 mm con pinze assiali Brembo mentre al posteriore ci sono due ammortizzatori YSS.

Da segnalare anche il cambio, dotato di ingranaggi modificati e più leggeri, e gli scarichi a cono e contro cono: entrambi questi elementi sono verniciati in nero, come del resto il basamento e i gruppi termici. Telaio, forcellone e sovrastrutture sono invece in grigio: i primi due elementi hanno una tonalità più chiara, mentre le sovrastrutture sono più scure. Cerchi a raggi con canale anodizzato nero, codino monoposto che richiama la prima serie della Ducati SS, serbatoio lungo e stretto e strumentazione minimale (contachilometri e tachimetro) completano questa Moto Guzzi che non passa davvero inosservata e che oserei definire per molti aspetti migliore anche della V7 Cafè Racer.

sabato 27 novembre 2010

SuperNaag 917


Special di grande fascino su base Royal Enfield 500, realizzata dalla Royal McQueen di Bologna...

(da www.www.motoblog.it)

SuperNaag 917, Porsche tributo su base Royal Enfield 500 Electra

Cosa dire della SuperNaag 917, tributo del mitico Capitano Andrea Fontana dedicato alla Porsche 917k che correva a Le Mans nel 1971 con la colorazione Gulf, semplicemente unica.

Il fortunato cliente, che immaginiamo comunque rammaricato per non essersi portato a casa la Porsche di Steve McQueen quotata solo 2.000.000 di dollari, ha optato per una esclusiva SuperNaag. La SuperNaag 917 non è l’unica realizzazione su base Royal Enfield Bullet Electra 500 del Capitano, non perdetevi la SuperNaag e la Parabellum & The Sand Princess.

"La SuperNaag 917 STUTTGART nasce da una Royal Enfield 500 Electra. Solo alla Royal McQueen Motociclette: roba che capiscono in due. Aloha, il Capitano"

venerdì 26 novembre 2010

BMW R1232 - Panda Moto


Per una volta propongo una bella special teutonica, anche se è noto e risaputo il fatto che il sottoscritto non ami particolarmente la casa dell'elica... ma onore al merito, questa è davvero una moto eccezionale, sotto ogni punto di vista... e non ultimo un prezzo da record: 70.000 euro. Semplice, no..?

(articolo tratto da www.nextmoto.it)

Moto Special: BMW R1232 di Panda Moto

"Panda Moto, concessionaria francese di BMW Motorrad, ha preparato la R1232, una special che trae ispirazione dalla mitica R32, la moto che, al Salone di Berlino del 1923, ha segnato il debutto di BMW nel mondo delle due ruote.

Il preparatore della moto, Jean Luc Dupont, ha scelto di montare un moderno motore boxer BMW da 1200 cc con distribuzione a doppio albero a camme in testa su una ciclistica invece vintage tra cui spicca il telaio a doppia culla tubolare realizzato appositamente per questa moto special, come del resto la forcella a balestra, il poggiapiedi in alluminio, il serbatoio da 9,5 l e altre parti.

Molti accessori scelti per la R1232 provengono invece da moto d’epoca degli anni Venti (faro anteriore e posteriore, tromba, pompa per le gomme, parafanghi) mentre la strumentazione è doppia: sul manubrio, fatto su misura, spicca un tachimetro classico mentre il dorso del serbatoio integra indicatori di recente fattura, come del resto le frecce a LED, il giunto cardanico e il freno posteriore a disco.

Altri particolari degni di nota sono infine il radiatore dell’olio semi nascosto dai tubi del telaio e dal cannotto di sterzo, la leva per il cambio manuale posta alla sinistra del serbatoio e la cinghia di rinvio in gomma sull’anteriore.

Integrare il moderno con il classico e realizzare componenti ad hoc ha richiesto a Panda Moto ben 600 ore di lavoro e un investimento di 70000 euro per una show bike che, almeno secondo Dupont, dovrebbe però essere perfettamente funzionante tanto che si starebbe pensando di prepararne una serie limitata disponibile solo su ordinazione.

Il risultato finale è una moto dalla linea classica ma dal cuore moderno, un mezzo che richiama i tempi passati ma senza integralismi che rifiutino totalmente la tecnologia attuale."

giovedì 25 novembre 2010

Le mie moto di transizione

Suzuki TU 250 Classic

Suzuki GS 500

Le ho definite moto di transizione.. e infatti furono moto che mi fecero cambiare orientamento in fatto di 2 ruote.. io fino ad allora (2006) avevo sempre prediletto le tipologie custom jap (Dragstar 1100..) ma, guidando prima il mitico Suzuki TU 250 e poi la successiva Suzuki GS 500 mi decisi che la naked era la soluzione..! Maggiora agilità, minor peso, ugualmente affascinante.. almeno per me..

In particolare il TU 250 lo comprai per sostituire la mia amata Vespa 50; una moto facile facile, che io soprannominai "Motoretto", aveva il vizio di pisciare olio a più non posso dalle forcelle ma il ricordo più bello legato a lui sono i festeggiamenti al mare per la vittoria dei mondiali di calcio 2006... indimenticabile..

O quasi, visto che poi lo vendetti per la Suzuki GS 500, altra moto facile ma con un po' più di cavalli, di tecnica, di velocità, insomma una moto più moto.. che mi fece amare ancor di più lo stile naked...

Ma poi a fine 2007 fu venduta anche lei.. stavo per entrare nell'incredibile "pianeta rosso" Ducati... e devo ancora uscirne.. ma quanti bei ricordi alle spalle.. bisognerebbe avere un garage di 1000 mq ed un portafogli illimitato per potersi tenere strette tutte le moto della propria vita.. ma purtroppo non si può..

sabato 20 novembre 2010

MotoAbbuffata



Bel motoraduno in quel di Alfero paese, all'interno della comunità montana dell'Appennino cesenate, a 5 minuti dalla famigerata cascatella (vedi foto).
Si tiene verso fine agosto o primi di settembre, credo.. io ho partecipato nel 2008, l'ultima domenica di agosto, le strade sono particolarmente panoramiche, tortuose e questo, unito alla presenza di tantissime moto (storiche e non...), stand e cibarie lo rende di certo un raduno da non perdere...
Un po' di storia...
A 12 km dal capoluogo, superato il passo della Biancarda o dalle Balze attraverso il passo del Fumaiolo, si arriva ad Alfero. L'etimologia del suo nome sembra derivare da "ad farum", per gli innumerevoli fuochi accesi dai pastori bivaccanti sul luogo. Nella zona esistevano numerosi castelli, per buona parte soggetti all' Abbazia del Trivio di Montecoronaro, di cui oggi, in alcuni punti, restano vaghe tracce. La chiesa del paese e' dedicata a S.Andrea e la sua prima citazione risale al 1259, quando il conte di Romagna Tommaso da Fogliano, la concesse in perpetuo al vescovo di Sarsina. Documentata dal 1464 con torre campanaria, venne piu' volte rimaneggiata a causa dei disastrosi terremoti e abbandonata in seguito per ragioni di disagiatezza: nel 1961 venne riedificata al centro del paese e consacrata nel 1963.

Nel battistero si trovano due campane datate 1364 e 1474; la prima dedicata a S. Andrea e la seconda donata alla Comunita' di Alfero dal Capitano di Bagno, Gasparre di Simone della Volta. Una delle piu' belle visioni dell' appennino Romagnolo e' offerta dalle cascate del torrente Alferello, che si raggiungono seguendo dal paese, la strada asfaltata per Mazzi e quindi un sentiero segnalato, che scende fino al fiume.


giovedì 11 novembre 2010

Alla fine dei test di Valencia


In attesa dei prossimi test invernali in Malesia i risultati di Valencia sembrano parlare chiaro: per ora Lorenzo e la Yamaha si confermano, Spies ok, Stoner, di nuovo su Honda, va mentre l'itaico binomio tanto atteso Rossi-Ducati sta relegato nelle retrovie.. ma diamo tempo al tempo... e poi si vedrà. W LA DUCATI.

(da motoblog.it)

MotoGP: Valentino Rossi chiude i test con Ducati nelle retrovie, problemi di setting e avantreno, mentre Hayden è soddisfatto del motore Big Bang 2011

Valentino Rossi non chiude i test come ci aspettavamo, e dopo il rumore e l’agitazione creata dalla prima apparizione assieme a Ducati, deve fare i conti con una moto da analizzare per bene e capire fin nei minimi dettagli. Stoner è salito sulla Honda ed è andato subito come un razzo, mentre Valentino ancora non si trova. Il problema si chiama avantreno.
Un particolare infingardo della Desmosedici, che ha creato più di un problema in questa stagione a Casey Stoner, ma Filippo Preziosi dice che non è lo stesso particolare che rovinava le performance dell’australiano. Parafrasando una famosa canzone di Mina pensiamo “questione di feeling”, e probabilmente è questa la chiave di lettura.
Una moto che allo stato attuale non va bene a Valentino, e con il lavoro di quest’inverno dovrà sviluppare e cucirsi addosso un setup per evitare un’altra quindicesima posizione nei test in Malesia. Il dottore, precisamente, ha concluso il suo miglior giro in 1′33″761, ben oltre il secondo e mezzo di distacco dall’altro debuttante, il più veloce della giornata.

MotoGP, Test: Stoner "straccia" i compagni di squadra, Pedrosa quinto, Dovizioso nono ma febbricitante

Nell’attesa del tempone di Valentino Rossi sulla Ducati Desmosedici, a stupire in questi primi test “2011″ è stato il suo sostituto Ben Spies, ma ancor di più il sostituito Casey Stoner, per la prima volta in sella ad una RC212V 800cc (Casey conosceva la RC211V del 2006). Con il crono di 1’32.066, l’australiano ha preceduto nell’ordine le Yamaha M1, comunque vicinissime, di Jorge Lorenzo e Ben Spies.
Ottimismo, più che giustificato, nel box del Campione del Mondo 2007. Quinto tempo per Dani Pedrosa (a 4 decimi) e nono per il nostro Andrea Dovizioso staccato di 8 decimi ma limitato da un attacco influenzato. Il centauro romagnolo ha provato un telaio diverso ed alcuni settaggi particolari dell’elettronica.
“Il test è stato positivo anche se non ho potuto fare dei long run a causa della mia condizione fisica.” - ha dichiarato Dani Pedrosa - “Ho girato con buoni tempi così da avere le idee più chiare circa quello che ci piaceva e ciò che occorrerà modificare per fare un ulteriore passo in avanti. Abbiamo riprovato il prototipo riscontrando degli aspetti positivi che ci consentiranno di progredire, ed anche alcune cose che non mi piacciono molto.”

martedì 9 novembre 2010

Test di Valencia: debutto di Rossi in Ducati


Dunque.. dopo tante polemiche e strategie (giuste o sbagliate..) ora siamo arrivati a questo fatidico momento storico per il motociclismo italiano: adesso non ci rimane che smetterla con le stronzate, sperare bene e... inboccalupo! W LA DUCATI, sempre..! E a prescindere..
Anche se non ho ben capito cosa voglia significare quel punto interrogativo che ha oggi Rossi sul casco.. mah..

Per ora (per quel poco che può valere..) i risultati dei test sono questi...

(da www.motoblog.it)


Semaforo rosso, test terminati. Mantiene la prima posizione Jorge Lorenzo seguito da Stoner e Spies. Ottimo il debutto di Valentino Rossi sulla Ducati che chiude la prima giornata decimo a meno di due secondi dall’ex compagno di squadra. L’obiettivo di Rossi non era fare il tempo ma prendere le misure della sua futura moto e come ha detto Vittoriano Guareschi i due “si sono subito piaciuti”. A seguire la classifica dei tempi aggiornata alle 17.00.

MotoGP - Test Valencia - Classifica Day 1
01 Jorge Lorenzo - Yamaha Factory Racing - 1:32.012
02 Ben Spies - Yamaha Factory Racing - 1:32.878
03 Andrea Dovizioso - Repsol Honda Team - 1:33.190
04 Casey Stoner - HRC - 1:33.261
05 Dani Pedrosa - Repsol Honda Team - 1:33.336
06 Colin Edwards - Monster Yamaha Tech 3 - 1:33.513
07 Marco Simoncelli - San Carlo Honda Gresini - 1:33.578
08 Valentino Rossi - Ducati Team - 1:33.882
09 Alvaro Bautista - Rizla Suzuki MotoGP - 1:33.921
10 Nicky Hayden - Ducati Team - 1:33.998
11 Hector Barbera - Paginas Amarillas Aspar - 1:34.110
12 Randy De Puniet - Pramac Racing Team - 1:34.142
13 Hiroshi Aoyama - San Carlo Honda Gresini - 1:34.181
14 Loris Capirossi - Pramac Racing Team - 1:34.631
15 Cal Crutchlow - Monster Yamaha Tech 3 - 1:34.924
16 Toni Elias - LCR Honda MotoGP - 1:35.808
17 Karel Abraham - Cardion AB Motoracing - 1:37.434


Ducati Monster 1100 Evo


Per me senza dubbio la migliore moto in circolazione attualmente, presentata al recente EICMA, il salone fieristico delle 2 ruote a Milano... bellissima..!

(Da www.motoblog.it)

Ducati Monster 1100 Evo

Unire estetica e forza bruta: una sfida possibile solo se i giocatori sono vestiti di rosso e adorano superare i propri limiti, insomma se ci si trova in Ducati! Il Monster 1100 EVO è tutto, con quel tocco in più che difficilemente si riesce a spiegare con semplici parole. Protagonista assouto della nuova versione è proprio il motore Desmodue 1100 Evoluzione, che da nome e carattere assolutamente unici all’ultimo splendore della casa di Borgo Panigale. Una miglioria incredibile che non tradisce le aspettative.

La particolarità principale di questa moto infatti è proprio il primo propulsore Ducati a 2 valvole capace di raggiungere i 100CV, una vera e propria rivoluzione nel cuore della “naked per eccellenza”. Nuovissimo anche l’impianto di scarico, con due terminali completamente ridisegnati per esaltare il codino agile e muscoloso. Un silenziatore sull’altro, posizionati in basso a destra, che non si limitano ad assolvere pienamente le loro funzioni performanti, ma esaltano anche la resa plastica dell’intero “gioiello a due ruote”. Il gran desiderio di praticità abbinato alla solita piacevolezza estetica, supporta la manegevolezza assicurando uno stile al passo con i tempi.

Un motivo in più per farci un pensierino: il Ducati Safety Pack (DSP), l’esclusiva protezione Ducati, che comprende, a supporto del sistema frenante ABS Brembo-Bosch, un nuovo DTC (Ducati Traction Control) a quattro livelli assolutamente di serie. L’avventura insomma, ma con il cuore un pò più leggero. Ripensato l’intero assetto a favore dell’ergonomia del pilota e della comodità del passeggero che guadagna l’appoggio delle due maniglie (della gamma accessori Ducati Performance) applicabili al telaietto. Il tutto in soli 169kg, che ne fanno la moto più leggera e compatta della categoria. Potenza, bellezza, sicurezza: “comandamenti” Ducati a tutti gli effetti!