giovedì 3 novembre 2011

Misano, circuito dedicato a Sic




La pista sarà dedicata a Marco Simoncelli: lo ha deciso il consiglio di amministrazione della Santamonica Spa che ha assunto l'impegno di non utilizzare in alcun modo il nome del pilota per iniziative commerciali. I piloti, in Spagna per l'ultima gara stagionale, sono ancora scossi


Il circuito di Misano sarà intitolato a Marco Simoncelli. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione della Santamonica Spa, al completo. Riunitosi ieri sera, infatti, ha deciso all'unanimità di accogliere la proposta di associare il nome del proprio impianto di Misano alla figura di Marco Simoncelli. "Lo dobbiamo alla memoria di Sic - ha dichiarato Luca Colaiacovo - alla sua famiglia, alle centinaia di migliaia di fan che ne ammiravano il coraggio e l'umanità, alle tante personalità del mondo sportivo e dei media che si erano fatti interpreti di questo vero e proprio moto popolare, spontaneo e commovente. Siamo quindi felici e orgogliosi di associare l'impianto di Misano a Marco Simoncelli, un fuoriclasse nello sport e nella vita".

famiglia — "Nelle prossime ore - ha proseguito Colaiacovo - incontrerò la famiglia per annunciare la nostra decisione e per ringraziarla sia della disponibilità nei nostri confronti che dell'amore che ha saputo comunicare a tutti noi in questo momento terribile. Dirò loro che Marco continuerà a stare con noi per sempre, anche grazie alle iniziative che insieme assumeremo nei prossimi mesi". "Infatti da oggi - ha concluso - comincerà un lavoro che dovrà declinare la decisione assunta in iniziative concrete; un lavoro che vogliamo condurre insieme alla famiglia Simoncelli e alla neonata Fondazione intestata al pilota e che vogliamo sia il più possibile partecipato e ampio, coinvolgendo fan club e appassionati". Il Cda della Santamonica spa ha fin d'ora assunto l'impegno di non utilizzare in alcun modo il nome di Simoncelli per iniziative di marketing e commerciali relative al brand Misano Word Circuit.

il casco di vale — Intanto Valentino Rossi ha confermato che correrà con un casco speciale per ricordare l'amico Sic. Lo userà sabato e domenica, top secret per ora il disegno scelto.

SPAESATI — Nella sala conferenze stampa del circuito Ricardo Tormo di Valencia, che ospiterà l'ultima gara del 2011, l'atmosfera è mesta. Irreali le facce dei piloti che sono davanti al solito plotone di giornalisti e fotografi. Lo choc dovuto alla morte di Marco Simoncelli continua a quasi due settimane dalla Malesia. Il neo campione del mondo Casey Stoner è ancora attonito. "Il nostro sport è così - ha detto Stoner - pericoloso, ma non ci aspettavamo quello che è successo. Ora dobbiamo correre perchè è quello che facciamo e dobbiamo farlo anche per chi non c'è più". Tutti vogliono correre. Uno degli acerrimi rivali di Marco ai tempi della 250, Alvaro Bautista, è categorico: "Dobbiamo farlo per Marco - ha detto con un velo di commozione - la sua mancanza è enorme ma lui vorrebbe così". Anche Loris Capirossi, che in conferenza aveva al braccio una fascia nera con sopra il 58 e che in gara correrà con il numero del Sic, non ha dubbi: "Correre è l'unica soluzione".

INSPIEGABILE — Quello che non è spiegabile, invece, è 'incidente di Marco Simoncelli. "Marco - ha detto con gli occhi umidi Valentino Rossi - è rientrato in pista con una traiettoria strana. È stato come in strada quando uno non rispetta uno stop e ti viene addosso. A Sepang è successa la stessa cosa. Io sono stato anche fortunato perchè a differenza di Colin Edwards l'ho preso marginalmente e non sono caduto. Simoncelli era un pilota molto più grande degli altri e usava molto il suo corpo per guidare la moto, così come lo usava nei duelli con gli altri piloti. Anche in quell'occasione Marco ha provato a non cadere usando il corpo, che in quel momento è come fosse diventato una terza ruota, che lo ha riportato in pista. Mi ha fatto molto piacere tutto l'affetto che è arrivato a Marco e alla famiglia Simoncelli in questi giorni difficili. Io ho fatto di tutto per rimanere accanto a loro, a Paolo a Rossella e alla sorella di Marco, Martina. Io mi voglio ricordare di lui quando andavamo a girare alla cava, dove facevamo dei duelli all'ultimo sangue e anche quando ci faceva morire dalle risate per le stupidaggini che diceva quando scherzava". Difficile cercare di tornare alla normalità: "Sono tornato in sella alla cava, per vedere che effetto mi avrebbe fatto. È andata bene. Noi piloti siamo cresciuti sulle moto e per questo quando ci andiamo stiamo bene. Ma forse sulla moto da corsa sarà un'altra cosa".


(da http://www.gazzetta.it/Motomondiale/MotoGP)

Nessun commento:

Posta un commento