lunedì 31 ottobre 2011
Paolo Simoncelli: "Un minuto di casino per ricordare Marco"
Oltre alle molteplici immagini create dagli appassionati riguardanti la moto e la tuta che dovrebbe portare in pista Valentino Rossi per ricordare Marco Simoncelli scomparso tragicamente a Sepang domenica scorsa, Paolo Simoncelli, padre del Sic, torna a parlare e fa una richiesta per la gara di Valencia.
Anziché un minuto di silenzio, come si fa di solito in questi casi per ricordare uno scomparso, al Gran Premio di Valencia in programma tra una settimana
“vorrei venisse fatto un minuto di casino con tutte le moto della MotoGP, della Moto2 e della 125 accese che rombano insieme. E’ arrivata gente da tutta Italia e dall’estero per salutare Marco - racconta Paolo - piangono e sono io a consolare loro. A volte penso che Marco sia stato un angelo. Questo calore mi fa sentire meglio e sta aiutando tanto anche noi. Credo che la chiave di tutto questo affetto sia il suo sorriso”.
Una richiesta, forse insolita, ma in linea con lo stile di Super Sic.
Paolo Simoncelli non nasconde inoltre la gioia sull’eventualità che il circuito di Misano venga intitolato al figlio:
“Sarebbe un regalo immenso; a lui quel circuito piaceva meno di altri, ma sarebbe un omaggio meraviglioso e se lo facessero io sarei disposto a fare un museo di Marco con le sue tute e le sue cose perché i tifosi possano rendergli omaggio. Marco l’ho portato con me a casa lui è a casa con noi e ogni tanto me lo stringo forte”.
(da www.motoblog.it)
Inoltre...
(N.B. : il graffito è tutt'ora in fase di lavorazione e ampliamento...)
Anziché un minuto di silenzio, come si fa di solito in questi casi per ricordare uno scomparso, al Gran Premio di Valencia in programma tra una settimana
“vorrei venisse fatto un minuto di casino con tutte le moto della MotoGP, della Moto2 e della 125 accese che rombano insieme. E’ arrivata gente da tutta Italia e dall’estero per salutare Marco - racconta Paolo - piangono e sono io a consolare loro. A volte penso che Marco sia stato un angelo. Questo calore mi fa sentire meglio e sta aiutando tanto anche noi. Credo che la chiave di tutto questo affetto sia il suo sorriso”.
Una richiesta, forse insolita, ma in linea con lo stile di Super Sic.
Paolo Simoncelli non nasconde inoltre la gioia sull’eventualità che il circuito di Misano venga intitolato al figlio:
“Sarebbe un regalo immenso; a lui quel circuito piaceva meno di altri, ma sarebbe un omaggio meraviglioso e se lo facessero io sarei disposto a fare un museo di Marco con le sue tute e le sue cose perché i tifosi possano rendergli omaggio. Marco l’ho portato con me a casa lui è a casa con noi e ogni tanto me lo stringo forte”.
(da www.motoblog.it)
Inoltre...
Enko omaggia il Sic con un graffito di 11 metri
Il famoso writer riminese Michele “Enko” Costa ha voluto dedicare un graffito a Marco Simoncelli. Il graffito lungo ben 11 metri è stato fatto a Riccione in un luogo molto trafficato e rappresenta il volto del 24enne pilota di Coriano e il suo numero da gara, il 58 su uno sfondo che riprende i colori del suo casco.(N.B. : il graffito è tutt'ora in fase di lavorazione e ampliamento...)
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venerdì 28 ottobre 2011
La moto senza pilota
Ci ha colpito molto questo bozzetto, perchè oltre ad essere ben realizzato, è stato disegnato da un ragazzo di soli 15 anni. L’autore si chiama Francesco e lo ringraziamo. Questo il suo messaggio:
Mi chiamo Francesco, ho 15 anni. Sono un fan di Sic dall’inizio della sua avventura nella MotoGP. Quel giorno maledetto, io dormivo; ormai sapevo che il Campionato era deciso e la gara non m’interessava. Svegliarsi al mattino con mio fratello che mi diceva “Simoncelli è morto” è stato uno dei momenti più brutti della mia vita. Non sono mai stato colpito così tanto dalla morte di qualcuno che non conoscevo di persona.
Dopo essermi ripreso dal colpo, ho iniziato a disegnare, con una semplice Bic nera. Questo è il risultato. L’ho chiamato “la moto senza pilota” ed è il mio saluto ad un grande pilota e una grandissima persona. Il mio desiderio è mandare l’originale alla famiglia Simoncelli, ma non so l’indirizzo. Spero che voi di Motoblog comprendiate e pubblicherete questa mia e-mail per aiutarmi a trovarlo e ad esaudire il mio desiderio :)
Francesco, credo che sia sufficiente Fam. Simoncelli, Coriano (Rimini).
(da http://www.motoblog.it/)
Mi chiamo Francesco, ho 15 anni. Sono un fan di Sic dall’inizio della sua avventura nella MotoGP. Quel giorno maledetto, io dormivo; ormai sapevo che il Campionato era deciso e la gara non m’interessava. Svegliarsi al mattino con mio fratello che mi diceva “Simoncelli è morto” è stato uno dei momenti più brutti della mia vita. Non sono mai stato colpito così tanto dalla morte di qualcuno che non conoscevo di persona.
Dopo essermi ripreso dal colpo, ho iniziato a disegnare, con una semplice Bic nera. Questo è il risultato. L’ho chiamato “la moto senza pilota” ed è il mio saluto ad un grande pilota e una grandissima persona. Il mio desiderio è mandare l’originale alla famiglia Simoncelli, ma non so l’indirizzo. Spero che voi di Motoblog comprendiate e pubblicherete questa mia e-mail per aiutarmi a trovarlo e ad esaudire il mio desiderio :)
Francesco, credo che sia sufficiente Fam. Simoncelli, Coriano (Rimini).
(da http://www.motoblog.it/)
Dopo tutto
Da domenica mattina mi commuovo.
Chiarisco, non che prima non mi sia mai commosso, ovvio.. ma da domenica mattina mi commuovo fisso ogni volta che vedo una moto e penso al Sic.
Sono un motociclista, non conoscevo personalmente Marco, seguivo la MotoGP anche e soprattutto per lui.
Ieri, verso le 18, rientrato a casa dal lavoro, nonostante fosse ormai l'imbrunire e con il cielo plumbeo sulla testa, ho sentito la necessità di uscire per un giro in moto.
Da buon riminese, mi sono diretto al porto.. mi fermo, entro nel baretto, un caffè, esco... e mi sono ritrovato seduto fuori, davanti alla moto, che ormai piangevo.
Si sono dette, viste e sentite fin troppe cose.
Valentino che forse smette di correre (bufala), i soccorritori che lo hanno fatto cadere dalla barella, le centraline e le gomme da gara sotto accusa.. addirittura sembrava che la magistratura italiana volesse prelevarne il corpo per ulteriori accertamenti...
E' vero, ora siamo difronte ad altre nostrane tragedie come la recentissima disastrosa alluvione in liguria e toscana, con danni, morti, feriti e paesi praticamente sepolti dal fango e cancellati... inimmaginabile per chi non la vive...
E' vero che i media (la TV su tutti) hanno pompato forse oltre misura la scomparsa di Marco perchè, si sa, non c'è nulla che faccia odiens come la morte di un "eroe" italiano, giovane, bello e vincente.
E' anche verissimo che, in queste ore, moltissime persone alle quali probabilmente non è mai fregato nulla di Marco o di moto, si sono comunque fatte prendere dal rito collettivo e si sono messe in file per VEDERE... la bara, il corpo, i segni di copertone che ancora gli segnavano il viso e il collo...
E' tutto vero, siamo italiani, è sempre stato così.. anche per Pantani, immagino anche nel 1973 per Renzo Pasolini...
Personaggi pubblici, sportivi, amati e\o conosciuti da tutti, a maggior ragione dopo la loro prematura morte.
In ogni caso, ribadisco, da domenica mattina mi commuovo.
Sarà la forte passione per la moto... e MUTOR, come si dice da noi in romagna... sarà che Marco era praticamente un concittadino... sarà anche e soprattutto che era un pilota che appassionava con la sua guida al limite del possibile e oltre.. che dava sempre tutto, che titarava anche sotto la pioggia (vedi silverstone 2011), che anche se non vinceva e magari cadeva (spesso quest'anno) era amato per come stava in pista in maniera oltremodo spettacolare e guidando sempre al massimo (DAGLI DEL GAS).. perchè poi, finita la gara, rilasciava delle interviste vere, umane e anche un po' sbiascicate, come potremmo parlarne noi al bar.. con quel DIOBO' sempre e comunque, intercalare tipico delle nostre parti...
Nico Cereghini ha detto in queste ore che non ci si abitua mai alla morte... che il motocilcismo è una passione particolare... che ognuno di noi che va in moto, prima o poi, finisce per immedesimarsi nei piloti che vediamo alla domenica, finisce per pensare, da buon "bullo", che se ci fossimo noi su quelle 2 ruote riusciremmo a stare davanti e vincere... balle, è verò.. ma questo concetto secondo me spiega bene il senso di appartenenza a questa passione, il senso di fratellanza e in qualche modo, di vicinanza... inoltre in moto puoi andare a correre, pagando, sulle stesse piste della MotoGP.. Misano, il Mugello.. e come se, per parallelismo col mondo del calcio, si potesse organizzare una partitella fra amici e giocare a San Siro a Milano o al San Paolo di Napoli... impensabile.. e invece in moto, in qualche misura, si può.. e questo non fa che aumentare il senso di appartenenza.. non fa che aumentare la passione per un mezzo che semplice mezzo non è.. e ci avvicina, sotto gni punto di vista, a quei piloti che alla domenica corrono dentro le nostre televisioni.
E quindi, secondo me, è anche per questi motivi che la scomparsa di Marco ha colpito in maniera così estesa.. motocilcisti, appassionati e non.. ed è per questo che, da domenica mattina, mi commuovo.
Chiarisco, non che prima non mi sia mai commosso, ovvio.. ma da domenica mattina mi commuovo fisso ogni volta che vedo una moto e penso al Sic.
Sono un motociclista, non conoscevo personalmente Marco, seguivo la MotoGP anche e soprattutto per lui.
Ieri, verso le 18, rientrato a casa dal lavoro, nonostante fosse ormai l'imbrunire e con il cielo plumbeo sulla testa, ho sentito la necessità di uscire per un giro in moto.
Da buon riminese, mi sono diretto al porto.. mi fermo, entro nel baretto, un caffè, esco... e mi sono ritrovato seduto fuori, davanti alla moto, che ormai piangevo.
Si sono dette, viste e sentite fin troppe cose.
Valentino che forse smette di correre (bufala), i soccorritori che lo hanno fatto cadere dalla barella, le centraline e le gomme da gara sotto accusa.. addirittura sembrava che la magistratura italiana volesse prelevarne il corpo per ulteriori accertamenti...
E' vero, ora siamo difronte ad altre nostrane tragedie come la recentissima disastrosa alluvione in liguria e toscana, con danni, morti, feriti e paesi praticamente sepolti dal fango e cancellati... inimmaginabile per chi non la vive...
E' vero che i media (la TV su tutti) hanno pompato forse oltre misura la scomparsa di Marco perchè, si sa, non c'è nulla che faccia odiens come la morte di un "eroe" italiano, giovane, bello e vincente.
E' anche verissimo che, in queste ore, moltissime persone alle quali probabilmente non è mai fregato nulla di Marco o di moto, si sono comunque fatte prendere dal rito collettivo e si sono messe in file per VEDERE... la bara, il corpo, i segni di copertone che ancora gli segnavano il viso e il collo...
E' tutto vero, siamo italiani, è sempre stato così.. anche per Pantani, immagino anche nel 1973 per Renzo Pasolini...
Personaggi pubblici, sportivi, amati e\o conosciuti da tutti, a maggior ragione dopo la loro prematura morte.
In ogni caso, ribadisco, da domenica mattina mi commuovo.
Sarà la forte passione per la moto... e MUTOR, come si dice da noi in romagna... sarà che Marco era praticamente un concittadino... sarà anche e soprattutto che era un pilota che appassionava con la sua guida al limite del possibile e oltre.. che dava sempre tutto, che titarava anche sotto la pioggia (vedi silverstone 2011), che anche se non vinceva e magari cadeva (spesso quest'anno) era amato per come stava in pista in maniera oltremodo spettacolare e guidando sempre al massimo (DAGLI DEL GAS).. perchè poi, finita la gara, rilasciava delle interviste vere, umane e anche un po' sbiascicate, come potremmo parlarne noi al bar.. con quel DIOBO' sempre e comunque, intercalare tipico delle nostre parti...
Nico Cereghini ha detto in queste ore che non ci si abitua mai alla morte... che il motocilcismo è una passione particolare... che ognuno di noi che va in moto, prima o poi, finisce per immedesimarsi nei piloti che vediamo alla domenica, finisce per pensare, da buon "bullo", che se ci fossimo noi su quelle 2 ruote riusciremmo a stare davanti e vincere... balle, è verò.. ma questo concetto secondo me spiega bene il senso di appartenenza a questa passione, il senso di fratellanza e in qualche modo, di vicinanza... inoltre in moto puoi andare a correre, pagando, sulle stesse piste della MotoGP.. Misano, il Mugello.. e come se, per parallelismo col mondo del calcio, si potesse organizzare una partitella fra amici e giocare a San Siro a Milano o al San Paolo di Napoli... impensabile.. e invece in moto, in qualche misura, si può.. e questo non fa che aumentare il senso di appartenenza.. non fa che aumentare la passione per un mezzo che semplice mezzo non è.. e ci avvicina, sotto gni punto di vista, a quei piloti che alla domenica corrono dentro le nostre televisioni.
E quindi, secondo me, è anche per questi motivi che la scomparsa di Marco ha colpito in maniera così estesa.. motocilcisti, appassionati e non.. ed è per questo che, da domenica mattina, mi commuovo.
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giovedì 27 ottobre 2011
"Marco, insegna anche agli angeli ad impennare"
“Siamo solo noi”, di Vasco, la sua canzone preferita, ha accompagnato l’ultimo giro di Marco Simoncelli, l’uscita dalla parrocchia di Santa Maria Assunta a Coriano, al termine della cerimonia religiosa. Un lungo applauso ha accolto sul sagrato il feretro. Mamma Rossella ha cinto a sé con un abbraccio ed un sorriso Valentino Rossi; papà Paolo si è perso in un lungo abbraccio con Jorge Lorenzo, poi, all'uscita dalla chiesa, si è seduto con la sorellina Martina al fianco della bara posizionata su un tappeto in mezzo alla gente. Valentino ha aiutato a portare fuori una delle due moto di Supersic. Una delle due che il vescovo ha consentito che venissero portate in chiesa, durante le esequie. Kate, la fidanzata ha trovato la forza di parlare davanti a tutti: "Io da credente, ma non so in che cosa, ho una mia teoria. Marco era una persona perfetta e le persone perfette non possono vivere con noi comuni mortali". Poi, è partito il corteo.
gradino piu' alto — Qualche istante prima si era conclusa la cerimonia religiosa. "La sera prima dell'ultima gara hai detto che desideravi vincere il Gran Premio, perché lì sul podio ti avrebbero visto meglio tutti. A noi ora addolora non riuscire a vederti, ma ci dà pace e tanta gioia la speranza di saperci inquadrati da te dal podio più alto che ci sia. Addio Marco". Con queste parole il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, ha concluso l'omelia. E' stata un'omelia commossa, di circa dieci minuti. Cominciata parlando ai familiari del pilota: il padre Paolo, la madre Rossella, la sorella Martina e la fidanzata Kate: "vorrei accostarmi al vostro dolore - ha detto Lambiasi, guardandoli - e vorrei farlo con tutta la tenerezza che voi meritate e con il garbo di cui sono capace. Non ho vissuto il dolore lacerante che vi brucia il cuore, ma permettetemi di venire a voi con l'abbraccio di tutti, la preghiera di molti". "Fate sottoscrivere anche a me - ha ripreso il vescovo - le parole di papà Paolo: "dicono che Dio trapianti in cielo i fiori più belli per non farli appassire. Credo che sia così. Passatemi un pennarello per far firmare anche a me lo striscione 'Marco, insegna anche agli angeli ad impennare', quello comparso già domenica sulla gradinata della chiesa.
amici e avversari — "Ti ricorderò sempre e perdonami per aver discusso con te", firmato Jorge Lorenzo. Con queste poche parole, l'ex campione del mondo della Yamaha, ha salutato Marco Simoncelli sul libro delle firme posto in chiesa per il funerale del numero 58. Ancor più diretto, l'amico, il fratello più grande che non aveva: "Cazzo mi manchi... Rossi". "Sei forte. Mi hai sempre spronato ad andare più forte", firmato 4, il numero di Andrea Dovizioso, il grande avversario di Super Sic sin dai tempi delle minimoto.
(da http://www.gazzetta.it/Motomondiale/MotoGP)
L'ultimo saluto al Sic
CORIANO - Buon viaggio extraterrestre. Mentre Valentino alle sue spalle si stropiccia gli occhi e il padre Paolo si siede affianco alla bara abbranciando la figlia Martina, Kate prende il microfono e parla ai 15mila di Coriano. "Io ho elaborato una mia teoria. Lui, aveva solo pregi ed era una persona perfetta. E le persone perfette non possono stare con noi comuni mortali". Il nome di "Marco" rimboba all'unisono sui cieli di Coriano, sembra far tremare la Romagna. E' l'addio al "mitico Sic", l'extraterrestre. Alle parole della fidanzata Kate i tifosi, col volto tirato dalle lacrime, esplodono: "Grande Marco". Sotto suona Vasco: "Siamo solo noi". Guido Meda urla: "Sic c'è, sic c'è".
"MARCO CI GUARDA DAL PODIO PIU' ALTO" - Trema d'emozione la chiesetta di Coriano quando il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi conclude il suo addio a SuperSic. "La mattina prima della gara hai detto che desideravi vincere il Gran Premio per salire sul gradino più alto del podio dove tutti potessero vederti. Ora ci addolora non vederti, ma ci da pace sapere che ora ci guardi dal podio più alto che ci sia". Applausi, poi il saluto finale: "Addio Marco!".
"NEL CUORE DI TUTTI" - Si chiude così il saluto al grande campione Marco Simoncelli, morto a Sepang in un terribile incidente in pista. Migliaia di fan sono venuti a rendergli omaggio, i palloncini rossi con il numero 58 volano nel
cielo, gli adesivi con il suo stemma vengono distribuiti come un santino. Il funerale di Marco è roba da motociclisti: quando esce il feretro si sentono rombare i motori in lontananza. "Uno di noi, uno di noi" ripetono i ragazzi accalcati sul piazzale della chiesa. E' una cosa da brividi, Valentino si stroppiccia gli occhi, da un bacio a Kate. Il padre Paolo sistema il cappuccio della tuta e si siede per terra di fianco al bara, la accarezza. La madre Rossella stritola in un abbraccio Paolo Beltramo. Il dottor Costa - quello dei mille Gp - prende la parola. "Lì dentro c'è un viso che che sta sorridendo, perchè vi ha fatto un ultimo scherzo. Lui in realtà non è lì, perchè tornerà a casa con tutti voi, nel vostro cuore".
(da http://www.repubblica.it/sport/moto-gp)
gradino piu' alto — Qualche istante prima si era conclusa la cerimonia religiosa. "La sera prima dell'ultima gara hai detto che desideravi vincere il Gran Premio, perché lì sul podio ti avrebbero visto meglio tutti. A noi ora addolora non riuscire a vederti, ma ci dà pace e tanta gioia la speranza di saperci inquadrati da te dal podio più alto che ci sia. Addio Marco". Con queste parole il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, ha concluso l'omelia. E' stata un'omelia commossa, di circa dieci minuti. Cominciata parlando ai familiari del pilota: il padre Paolo, la madre Rossella, la sorella Martina e la fidanzata Kate: "vorrei accostarmi al vostro dolore - ha detto Lambiasi, guardandoli - e vorrei farlo con tutta la tenerezza che voi meritate e con il garbo di cui sono capace. Non ho vissuto il dolore lacerante che vi brucia il cuore, ma permettetemi di venire a voi con l'abbraccio di tutti, la preghiera di molti". "Fate sottoscrivere anche a me - ha ripreso il vescovo - le parole di papà Paolo: "dicono che Dio trapianti in cielo i fiori più belli per non farli appassire. Credo che sia così. Passatemi un pennarello per far firmare anche a me lo striscione 'Marco, insegna anche agli angeli ad impennare', quello comparso già domenica sulla gradinata della chiesa.
amici e avversari — "Ti ricorderò sempre e perdonami per aver discusso con te", firmato Jorge Lorenzo. Con queste poche parole, l'ex campione del mondo della Yamaha, ha salutato Marco Simoncelli sul libro delle firme posto in chiesa per il funerale del numero 58. Ancor più diretto, l'amico, il fratello più grande che non aveva: "Cazzo mi manchi... Rossi". "Sei forte. Mi hai sempre spronato ad andare più forte", firmato 4, il numero di Andrea Dovizioso, il grande avversario di Super Sic sin dai tempi delle minimoto.
(da http://www.gazzetta.it/Motomondiale/MotoGP)
L'ultimo saluto al Sic
CORIANO - Buon viaggio extraterrestre. Mentre Valentino alle sue spalle si stropiccia gli occhi e il padre Paolo si siede affianco alla bara abbranciando la figlia Martina, Kate prende il microfono e parla ai 15mila di Coriano. "Io ho elaborato una mia teoria. Lui, aveva solo pregi ed era una persona perfetta. E le persone perfette non possono stare con noi comuni mortali". Il nome di "Marco" rimboba all'unisono sui cieli di Coriano, sembra far tremare la Romagna. E' l'addio al "mitico Sic", l'extraterrestre. Alle parole della fidanzata Kate i tifosi, col volto tirato dalle lacrime, esplodono: "Grande Marco". Sotto suona Vasco: "Siamo solo noi". Guido Meda urla: "Sic c'è, sic c'è".
"MARCO CI GUARDA DAL PODIO PIU' ALTO" - Trema d'emozione la chiesetta di Coriano quando il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi conclude il suo addio a SuperSic. "La mattina prima della gara hai detto che desideravi vincere il Gran Premio per salire sul gradino più alto del podio dove tutti potessero vederti. Ora ci addolora non vederti, ma ci da pace sapere che ora ci guardi dal podio più alto che ci sia". Applausi, poi il saluto finale: "Addio Marco!".
"NEL CUORE DI TUTTI" - Si chiude così il saluto al grande campione Marco Simoncelli, morto a Sepang in un terribile incidente in pista. Migliaia di fan sono venuti a rendergli omaggio, i palloncini rossi con il numero 58 volano nel
cielo, gli adesivi con il suo stemma vengono distribuiti come un santino. Il funerale di Marco è roba da motociclisti: quando esce il feretro si sentono rombare i motori in lontananza. "Uno di noi, uno di noi" ripetono i ragazzi accalcati sul piazzale della chiesa. E' una cosa da brividi, Valentino si stroppiccia gli occhi, da un bacio a Kate. Il padre Paolo sistema il cappuccio della tuta e si siede per terra di fianco al bara, la accarezza. La madre Rossella stritola in un abbraccio Paolo Beltramo. Il dottor Costa - quello dei mille Gp - prende la parola. "Lì dentro c'è un viso che che sta sorridendo, perchè vi ha fatto un ultimo scherzo. Lui in realtà non è lì, perchè tornerà a casa con tutti voi, nel vostro cuore".
(da http://www.repubblica.it/sport/moto-gp)
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Una camera ardente con due moto
A Coriano l'addio a Marco
Migliaia di persone sono entrate, dopo aver fatto la fila sotto la pioggia, nel teatro Corte dove è stata allestita la camera ardente del giovane pilota italiano scomparso domenica a Sepang
di ROSARIO DI RAIMONDO
CORIANO (RIMINI) - Una fila lunghissima, ordinata, silenziosa. Coriano, il paese dove Marco è nato ventiquattro anni fa, è una città santuario che va a salutare il suo campione. Il feretro è sistemato dentro il Teatro Corte, il corpo di Sic visibile, così come le ferite alle mani a seguito della terribile caduta di domenica scorsa a Sepang. Indossa un paio di jeans e una maglia, ha i capelli sciolti e sul palco sono sistemate le sue due moto-simbolo: la Gilera con la quale ha vinto il campionato del mondo 250 nel 2008 e la Honda San Carlo. Sullo sfondo, una grande foto di Marco sorridente. Il servizio d'ordine, gestito a turno da una cinquantina di amici di Sic, garantisce l'ordine della fila. Non si possono scattare foto, non ci si può fermare davanti al feretro. Un saluto, un segno e poi via, verso l'uscita.
Migliaia di persone (oltre cinquemila) hanno visitato la camera ardente, dopo aver fatto la pioggia battente. La camera ardente resterà aperta fino alle 22 e, in accordo con la famiglia, sarà aperta anche domani mattina, dalle 9 alle 11. Intorno all'una è arrivato il pilota Marco Melandri: "Sono venuto a salutare un amico. Non ci sono parole" ha detto mentre andava via. Nel pomeriggio sono arrivate le autorità politiche di comune, provincia e regione. Oggi il presidente del Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, Matteo Richetti, ha aperto i lavori in Regione con un ricordo di Sic: "Un ragazzo semplice, con voglia di fare, che portava in giro per il mondo anche l'Emilia-Romagna, la sua, la nostra terra". Nel frattempo al bar del paese la gente osserva attonita le immagini alla televisione, i programmi in diretta parlano di Marco, qualcuno piange, qualcun altro fissa il vuoto. I fiori continuano a colorare la scalinata della Chiesa Santa Maria Assunta, assieme alle foto e agli striscioni. "At salut campion", recita uno.
Domani il feretro sarà portato alla chiesa Santa Maria per i funerali alle 14.45. I familiari, gli ospiti e le autorità aspetteranno sul piazzale davanti all'ingresso prima di entrare. Valentino Rossi, che stamattina è tornato a casa dei genitori di Sic, domani sarà seduto in chiesa al banco con loro. Ai funerali ci sarà il mondo del motociclismo, dal team Ducati al completo al team Yamaha (tra cui il pilota Lorenzo). Ci sono stati contatti e telefonate con Vasco Rossi e Jovanotti, anche se non è garantita la loro presenza. Secondo alcune indiscrezioni, il corpo di Marco dovrebbe essere cremato.
Il direttore della biblioteca Paolo Ghiseri, che in queste ore ha gestito l'organizzazione, fa un appello ai tifosi: "Sappiamo che volete venire, ma qui purtroppo non possiamo contenere più di diecimila persone. Abbiamo serissimi problemi per quanto riguarda la ricezione, domani ci sarà un tavolo tecnico che a un certo punto bloccherà gli accessi in paese. Comunque ci saranno due maxischermi, uno in piazza Minzoni, l'altro in piazza Mazzini, più un maxischermo all'autodromo di Misano Adriatico". Anche il Comune di Coriano ha rinnovato l'appello a seguire la cerimonia funebre da Misano.
(da http://www.repubblica.it/sport/moto-gp)
Migliaia di persone sono entrate, dopo aver fatto la fila sotto la pioggia, nel teatro Corte dove è stata allestita la camera ardente del giovane pilota italiano scomparso domenica a Sepang
di ROSARIO DI RAIMONDO
CORIANO (RIMINI) - Una fila lunghissima, ordinata, silenziosa. Coriano, il paese dove Marco è nato ventiquattro anni fa, è una città santuario che va a salutare il suo campione. Il feretro è sistemato dentro il Teatro Corte, il corpo di Sic visibile, così come le ferite alle mani a seguito della terribile caduta di domenica scorsa a Sepang. Indossa un paio di jeans e una maglia, ha i capelli sciolti e sul palco sono sistemate le sue due moto-simbolo: la Gilera con la quale ha vinto il campionato del mondo 250 nel 2008 e la Honda San Carlo. Sullo sfondo, una grande foto di Marco sorridente. Il servizio d'ordine, gestito a turno da una cinquantina di amici di Sic, garantisce l'ordine della fila. Non si possono scattare foto, non ci si può fermare davanti al feretro. Un saluto, un segno e poi via, verso l'uscita.
Migliaia di persone (oltre cinquemila) hanno visitato la camera ardente, dopo aver fatto la pioggia battente. La camera ardente resterà aperta fino alle 22 e, in accordo con la famiglia, sarà aperta anche domani mattina, dalle 9 alle 11. Intorno all'una è arrivato il pilota Marco Melandri: "Sono venuto a salutare un amico. Non ci sono parole" ha detto mentre andava via. Nel pomeriggio sono arrivate le autorità politiche di comune, provincia e regione. Oggi il presidente del Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, Matteo Richetti, ha aperto i lavori in Regione con un ricordo di Sic: "Un ragazzo semplice, con voglia di fare, che portava in giro per il mondo anche l'Emilia-Romagna, la sua, la nostra terra". Nel frattempo al bar del paese la gente osserva attonita le immagini alla televisione, i programmi in diretta parlano di Marco, qualcuno piange, qualcun altro fissa il vuoto. I fiori continuano a colorare la scalinata della Chiesa Santa Maria Assunta, assieme alle foto e agli striscioni. "At salut campion", recita uno.
Domani il feretro sarà portato alla chiesa Santa Maria per i funerali alle 14.45. I familiari, gli ospiti e le autorità aspetteranno sul piazzale davanti all'ingresso prima di entrare. Valentino Rossi, che stamattina è tornato a casa dei genitori di Sic, domani sarà seduto in chiesa al banco con loro. Ai funerali ci sarà il mondo del motociclismo, dal team Ducati al completo al team Yamaha (tra cui il pilota Lorenzo). Ci sono stati contatti e telefonate con Vasco Rossi e Jovanotti, anche se non è garantita la loro presenza. Secondo alcune indiscrezioni, il corpo di Marco dovrebbe essere cremato.
Il direttore della biblioteca Paolo Ghiseri, che in queste ore ha gestito l'organizzazione, fa un appello ai tifosi: "Sappiamo che volete venire, ma qui purtroppo non possiamo contenere più di diecimila persone. Abbiamo serissimi problemi per quanto riguarda la ricezione, domani ci sarà un tavolo tecnico che a un certo punto bloccherà gli accessi in paese. Comunque ci saranno due maxischermi, uno in piazza Minzoni, l'altro in piazza Mazzini, più un maxischermo all'autodromo di Misano Adriatico". Anche il Comune di Coriano ha rinnovato l'appello a seguire la cerimonia funebre da Misano.
(da http://www.repubblica.it/sport/moto-gp)
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Funerali Simoncelli: la Federazione chiede il ritiro del “58” dalle corse
Oggi l’ultimo saluto a marco Simoncelli, morto tragicamente Domenica scorsa. Attese decine di migliaia di tifosi. La federazione chiede il ritiro del 58 dalle moto
Oggi si svolgeranno i funerali del nostro Marco Simoncelli scomparso in Malesia, a causa di un tragico incidente mentre correva la penultima gara del campionato MotoGP 2011. Ai funerali sanno presenti anche Paolo Sesti (Presidente della Federazione Motociclistica Italiana) e Vito Ippolito (Presidente della Federazione Motociclistica Internazionale) commemorare un Campione che tutti gli appassionati non potranno dimenticare.Il Presidente Sesti, accompagnato nell’occasione dal Segretario Generale Rinaldelli e dal Coordinatore della Velocità FMI Alfredo Mastropasqua, porgerà alla famiglia Simoncelli le più sincere e sentite condoglianze della Federazione Motociclistica Italiana, a nome di tutti gli appassionati italiani, colpiti da una perdita irreparabile.
Lo stesso Presidente della Federazione Motociclistica Italiana, Paolo Sesti, ha inviato una lettera ufficiale a Carmelo Ezpeleta, Amministratore Delegato della società spagnola Dorna, che si occupa dell’organizzazione e diffusione del Campionato del Mondo Velocità sotto l’egida della Federazione Motociclistica Internazionale, per chiedere il “ritiro” dalle competizioni del n. 58, con cui correva il pilota Marco Simoncelli chiedendo:
"Mentre ci prepariamo all’ultimo, triste appuntamento con Marco Simoncelli, in occasione del suo funerale crediamo sia necessario trovare il modo più semplice per ricordare per sempre un pilota che animava il paddock del Campionato del Mondo velocità e la classe MotoGP in pista, con la sua bravura ed il suo carattere assolutamente speciali.Un pilota ed una persona che ci mancheranno per sempre! Pertanto, la Federazione Motociclistica Italiana chiede alla Dorna di volere ritirare per sempre il numero di gara “58” nella massima categoria del Campionato del Mondo di velocità.Sono certo che la Dorna possa e voglia comprendere il senso profondo di questa richiesta, e siamo dunque molto fiduciosi nel suo accoglimento."
(da http://www.gommeblog.it)
Oggi si svolgeranno i funerali del nostro Marco Simoncelli scomparso in Malesia, a causa di un tragico incidente mentre correva la penultima gara del campionato MotoGP 2011. Ai funerali sanno presenti anche Paolo Sesti (Presidente della Federazione Motociclistica Italiana) e Vito Ippolito (Presidente della Federazione Motociclistica Internazionale) commemorare un Campione che tutti gli appassionati non potranno dimenticare.Il Presidente Sesti, accompagnato nell’occasione dal Segretario Generale Rinaldelli e dal Coordinatore della Velocità FMI Alfredo Mastropasqua, porgerà alla famiglia Simoncelli le più sincere e sentite condoglianze della Federazione Motociclistica Italiana, a nome di tutti gli appassionati italiani, colpiti da una perdita irreparabile.
Lo stesso Presidente della Federazione Motociclistica Italiana, Paolo Sesti, ha inviato una lettera ufficiale a Carmelo Ezpeleta, Amministratore Delegato della società spagnola Dorna, che si occupa dell’organizzazione e diffusione del Campionato del Mondo Velocità sotto l’egida della Federazione Motociclistica Internazionale, per chiedere il “ritiro” dalle competizioni del n. 58, con cui correva il pilota Marco Simoncelli chiedendo:
"Mentre ci prepariamo all’ultimo, triste appuntamento con Marco Simoncelli, in occasione del suo funerale crediamo sia necessario trovare il modo più semplice per ricordare per sempre un pilota che animava il paddock del Campionato del Mondo velocità e la classe MotoGP in pista, con la sua bravura ed il suo carattere assolutamente speciali.Un pilota ed una persona che ci mancheranno per sempre! Pertanto, la Federazione Motociclistica Italiana chiede alla Dorna di volere ritirare per sempre il numero di gara “58” nella massima categoria del Campionato del Mondo di velocità.Sono certo che la Dorna possa e voglia comprendere il senso profondo di questa richiesta, e siamo dunque molto fiduciosi nel suo accoglimento."
(da http://www.gommeblog.it)
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martedì 25 ottobre 2011
"Marco è morto come Renzo, mi si è riaperta una terribile ferita"
Parla Paolo Pasolini
Il fratello del pilota riminese che perse la vita in un incidente a Monza
"Ero alla tv, ho rivissuto il nostro dramma"
"Ero alla tv, ho rivissuto il nostro dramma"
Rimini, 24 ottobre 2011 - E’ una ferita che si riapre, inevitabilmente. Un dolore, quello della famiglia di Renzo Pasolini, che nonostante siano passati tanti anni è ancora vivo. Alle 15.31 del 20 maggio del 1973 di una calda giornata primaverile sull’autodromo di Monza scende la cappa della tragedia. Alla ‘curva grande’, subito dopo la partenza, il motociclismo precipita nel dramma, perdendo il 35enne riminese Renzo Pasolini e il 28enne finlandese Jarno Saarinen, due fra i piloti più forti e amati di allora. Un pauroso groviglio di moto, un incidente nel quale rimasero coinvolti ben 14 piloti.
Era la seconda gara di giornata per Pasolini che aveva già disputato in mattinata una splendida 350, appiedato a tre giri dal termine da un grippaggio della sua Hd, dopo aver ripreso il battistrada Agostini con un inseguimento che aveva mandato in estasi i 100mila spettatori del Gp d’Italia. Prima del dramma. Un dramma che è ancora vivo nella memoria della famiglia Pasolini e che la morte di Marco Simoncelli fa tornare amaramente a galla. «Ero davanti alla tv con mia moglie e ho visto tutto in diretta — racconta Paolo Ludovico Pasolini, fratello di Renzo —. Marco è morto nello stesso modo di Renzo, nella stessa circostanza, colpito quasi nello stesso punto. Mi sono venuti i brividi, ho pensato subito al peggio quando ho visto quelle immagini». Come un tragico ritorno al passato. «Avevo capito che era successo qualcosa di gravissimo. Poi l’attesa, la stessa attesa che non posso dimenticare nel giorno della morte di mio fratello. Momenti che restano sempre vivi. Non si dimenticano mai, secondo dopo secondo di quella giornata terribile. Il dispiacere per un ragazzo giovane come Marco e come mio fratello è enorme. Penso ai familiari».
Quel dolore lo sente dentro il fratello più grande di casa Pasolini. «Penso allo strazio di una mamma e di un papà. Fa malissimo e non si può raccontare — racconta con un inevitabile nodo alla gola — rivedendo quelle immagini in tv ho ripercorso quei momenti di tanti anni fa e il dolore è ancora nitido. Questa è sfortuna, sfortuna vera e si può chiamare soltanto con questo nome. Bastava un secondo, un miliardesimo di secondo e non sarebbe stato colpito alla testa, non sarebbe successa una tragedia del genere». A casa Pasolini le moto erano un ‘vizio’ di famiglia. Per il papà Massimo il ‘mutor’ era una ragione di vita e la stessa passione l’aveva tramandata ai figli in maniera naturale, quasi fosse una questione di genetica. «Una passione che resta, nonostante tutto». Paolo aveva visto muovere i primi passi di Simoncelli. «Lo conoscevo fin da bambino quando correva in zona — racconta — aveva la stoffa giusta». La tv ieri mattina l’ha spenta subito Tony Pasolini, cugino di Renzo. «Appena mi sono reso conto di quello che era successo — spiega — ho spento tutto e sono uscito di casa. Sono passati tanti anni dalla morte di Renzo, ma certi dolori non si superano mai. Da quella volta non sono più entrato in un autodromo e non ho più messo il sedere su una moto». Il dolore del fratello Paolo è identico a quelle delle sorelle Gabriella e Laura. La morte di Renzo aveva fatto piombare il silenzio a Rimini. Un campione non c’era più, ma soprattutto un amico di tutti.
E qualche anno prima, la riviera era stata sconvolta anche da un altro dramma, sempre sulle due ruote. Era il 4 aprile del 1971, quando nel circuito ‘Perla verde dell’Adriatico’ a Riccione, nella corsa delle 350 sotto un vero e proprio diluvio, cadde e perse la vita il 32enne di Gussola, Angelo Bergamonti. Il pilota ufficiale della Mv Agusta, compagno di squadra di Giacomo Agostini, era morto dopo uno schianto terribile strisciando per un centinaio di metri sull’asfalto e schiantandosi nelle balle della ‘rotonda’. Bergamonti era stato subito trasportato all’ospedale di Riccione, poi, date le condizioni disperate, al ‘Bellaria’ di Bologna dove morì poco prima della mezzanotte.
di DONATELLA FILIPPI
(da http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/)
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Rimini saluta il grande campione di Coriano
Rimini e i riminesi salutano il grande campione Marco Simoncelli, scomparso tragicamente domenica scorsa.
Da questa mattina uno striscione campeggia sulla residenza comunale di Palazzo Garampi come segno tangibile della solidarietà della comunità riminese col senso di genuino cordoglio provocato in tanti dalla sua scomparsa.
“Ciao Marco”.
(da http://www.comune.rimini.it)
Simoncelli: Rimini, Comune espone striscione per addio a pilota di Coriano
Rimini, 25 ott. - (Adnkronos) - 'Ciao Marco' e due foto di Marco Simoncelli. E' quanto si vede sullo striscione che il Comune di Rimini ha deciso di esporre a Palazzo Garampi per dire addio al pilota di Motogp, scomparso tragicamente domenica scorsa in Malesia durante una gara. L'iniziativa, si legge in una nota del Comune, vuole essere un "segno tangibile della solidarieta' della comunita' riminese col senso di genuino cordoglio provocato in tanti dalla sua scomparsa".
(da http://bologna.repubblica.it/)
“Ciao Marco”.
(da http://www.comune.rimini.it)
Simoncelli: Rimini, Comune espone striscione per addio a pilota di Coriano
Rimini, 25 ott. - (Adnkronos) - 'Ciao Marco' e due foto di Marco Simoncelli. E' quanto si vede sullo striscione che il Comune di Rimini ha deciso di esporre a Palazzo Garampi per dire addio al pilota di Motogp, scomparso tragicamente domenica scorsa in Malesia durante una gara. L'iniziativa, si legge in una nota del Comune, vuole essere un "segno tangibile della solidarieta' della comunita' riminese col senso di genuino cordoglio provocato in tanti dalla sua scomparsa".
(da http://bologna.repubblica.it/)
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domenica 23 ottobre 2011
Ciao Marco
Oggi è una giornata tristissima per ogni amante delle 2 ruote e non solo.
Sepang, GP di Malesia, 2° giro... se ne va, in un tragico incidente, uno dei più amati piloti italiani.
Incredibilmente ci lascia proprio Marco Simoncelli, un pilota che forse più di ogni altro si avvicinava al modo di intendere la moto come passione...
capace di attirare l'amore della gente, di quei tifosi che, ad esempio, nel GP d'Inghilterra, nonostante la sua caduta sotto la pioggia quando era fra i primi, gli dedicarono una standing ovation, premio alla sua inconfutabile grinta... un vero motociclista... e la gente lo vedeva ad ogni gara, al di la dei risultati.
alcuni commenti...
Valentino Rossi: "Era come un fratello"
Montezemolo: "Per le sue qualità mi ricordava Gilles Villeneuve".
Melandri: "Le parole non spiegheranno mai la sofferenza".
L'amico Mattia Pasini: "Ho perso un pezzo di cuore".
Lorenzo: "Non so che dire: Marco riposa in pace".
Hayden: "Ci mancherà tantissimo".
La Ducati: "Piangiamo Marco, era uno di noi".
Dani Pedrosa: "A volte ci dimentichiamo quanto sia pericoloso questo sport".
Max Biaggi: "Una cosa surreale".
Dovizioso: "Sono rattristato ed esterrefatto".
Il presidente del Coni Petrucci: "Uno dei miei giorni più brutti: ho deciso che tutti gli sport lo onorassero con 1' di silenzio".
Domenicali: "Piango un ragazzo solare, vicino alla famiglia"
Concludo citando un altro grandissimo pilota delle mie parti, Renzo Pasolini, il "Paso", morto in pista a Monza nel 1973:
"Un uomo coraggioso è colui che ha paura di fare una cosa, ma la fa lo stesso!"
Ciao Marco...
Sepang, GP di Malesia, 2° giro... se ne va, in un tragico incidente, uno dei più amati piloti italiani.
Incredibilmente ci lascia proprio Marco Simoncelli, un pilota che forse più di ogni altro si avvicinava al modo di intendere la moto come passione...
capace di attirare l'amore della gente, di quei tifosi che, ad esempio, nel GP d'Inghilterra, nonostante la sua caduta sotto la pioggia quando era fra i primi, gli dedicarono una standing ovation, premio alla sua inconfutabile grinta... un vero motociclista... e la gente lo vedeva ad ogni gara, al di la dei risultati.
alcuni commenti...
Valentino Rossi: "Era come un fratello"
Montezemolo: "Per le sue qualità mi ricordava Gilles Villeneuve".
Melandri: "Le parole non spiegheranno mai la sofferenza".
L'amico Mattia Pasini: "Ho perso un pezzo di cuore".
Lorenzo: "Non so che dire: Marco riposa in pace".
Hayden: "Ci mancherà tantissimo".
La Ducati: "Piangiamo Marco, era uno di noi".
Dani Pedrosa: "A volte ci dimentichiamo quanto sia pericoloso questo sport".
Max Biaggi: "Una cosa surreale".
Dovizioso: "Sono rattristato ed esterrefatto".
Il presidente del Coni Petrucci: "Uno dei miei giorni più brutti: ho deciso che tutti gli sport lo onorassero con 1' di silenzio".
Domenicali: "Piango un ragazzo solare, vicino alla famiglia"
Concludo citando un altro grandissimo pilota delle mie parti, Renzo Pasolini, il "Paso", morto in pista a Monza nel 1973:
"Un uomo coraggioso è colui che ha paura di fare una cosa, ma la fa lo stesso!"
Ciao Marco...
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lunedì 17 ottobre 2011
33° Motoraduno Internazionale del Tartufo
Ieri, nonostante i gelidi 10 gradi e una mattinata a dir poco plumbea (nel pomeriggio però è uscito il sole e si stava sui 13-15 gradi...), siamo stati ad un grande motoraduno.. elevata affluenza di motociclisti da tutta Italia e anche anche dall'Austria... ottime tagliatelle al tartufo e un sacco di moto special davvero interessanti; in ogni caso tutta la mia stima va ai temerari che erano li a S. Angelo in Vado in tenda da venerdì..! Un'ottima moto concentrazione autunnale...
venerdì 14 ottobre 2011
La Triumph Trophy TR5 di Fonzie all'asta
La Triumph Trophy TR5 Scrambler custom del 1949 guidata da Fonzie nella serie televisiva Happy Days verrà messa all’asta da Bonhams durante il Classic California Sale che si terrà a Los Angeles. Henry Winkler, che ha interpretato Arthur Fonzarelli, meglio conosciuto come The Fonz o Fonzie, era inizialmente un personaggio secondario della serie ma divenne così popolare che gli autori lo fecero diventare una delle figure centrali dello show.
Nella serie Fonzie lavora come meccanico in una officina di moto e possiede una magnifica Triumph alla quale è particolarmente affezionato, quella stessa moto era una cornice per lo stereotipo dell’uomo rude e selvaggio, vestito con la sola giacca di pelle ed amato dalle donne. La moto che nella serie era di Fonzarelli in realtà appartiene ad Bud Ekins, una vecchia gloria del motocross, stuntman per Hollywood (ha fatto quel salto leggendario sopra la recinzione in filo spinato per il film “La Grande Fuga”) e uno dei migliori amici di Steve McQueen.
Ekins è stato l’uomo da chiamare ad Hollywood se si pensava di parlare di due ruote in un film, serie tv o pubblicità. Fu proprio lui che venne interpretato quando gli autori di Happy Days gli chiesero di pensare ad una moto per il ragazzo più cool della serie. Per creare il bolide di Fonzie Ekins prese una vecchia TR5 Scrambler decise di rimuovere il parafango anteriore, sostituire il manubrio e verniciare il serbatoio di colore argento.
(da www.motoblog.it)
Nella serie Fonzie lavora come meccanico in una officina di moto e possiede una magnifica Triumph alla quale è particolarmente affezionato, quella stessa moto era una cornice per lo stereotipo dell’uomo rude e selvaggio, vestito con la sola giacca di pelle ed amato dalle donne. La moto che nella serie era di Fonzarelli in realtà appartiene ad Bud Ekins, una vecchia gloria del motocross, stuntman per Hollywood (ha fatto quel salto leggendario sopra la recinzione in filo spinato per il film “La Grande Fuga”) e uno dei migliori amici di Steve McQueen.
Ekins è stato l’uomo da chiamare ad Hollywood se si pensava di parlare di due ruote in un film, serie tv o pubblicità. Fu proprio lui che venne interpretato quando gli autori di Happy Days gli chiesero di pensare ad una moto per il ragazzo più cool della serie. Per creare il bolide di Fonzie Ekins prese una vecchia TR5 Scrambler decise di rimuovere il parafango anteriore, sostituire il manubrio e verniciare il serbatoio di colore argento.
(da www.motoblog.it)
domenica 2 ottobre 2011
Glory Days in Rimini
E' il cuore che scrive.. Ieri sera una grandissima serata al Rock Island al molo di Rimini... non è un concerto come un altro.. circa 6 ore di musica... fin quasi alle 2..! Indimenticabile.. emozioni in continuazione.. Bruce Springsteen nel cuore di tutti.. una "Jungleland" che ha messo in crisi il cuore di ognuno dei presenti.. una "Thunder Road" che non riesco nemmeno a descrivere (e soprattutto è stato leggendario il cartello scritto sul momento dal pubblico, "Ah bbello! Facce TANDERO'..!").. grazie di tutto, a tutti..! Emozioni...
Checa-Ducati, festa iridata con "doppietta"
Il titolo iridato conquistato oggi a Magny-Cours con una splendida doppietta da Carlos Checa e dalla Ducati premia il “pacchetto” stagionale più forte ed equilibrato onorando la SBK e il motociclismo tutto.
La bellezza di questo sport sta proprio nella sua imprevedibilità, dove tutto e tutti sono sempre messi in discussione. Dopo il gran mondiale 2010 di Max Biaggi e dell’Aprilia e dopo la decisione della Ducati di non partecipare ufficialmente al campionato 2011 chi avrebbe puntato sul pilota spagnolo, sul Team Althea, sul bicilindrico bolognese?
Le polemiche di quest’anno sulla “gommina” favorevole, sulla super cilindrata del “pompone”, così come quelle dello scorso anno sull’Aprilia considerata “prototipo” lasciano il tempo che trovano. Nel motociclismo chi corre conosce i regolamenti e li accetta e chi vince ha ragione e merita il rispetto di tutti. Ma nessuno è imbattibile: è questa l’unica verità delle corse e vale sempre e per tutti. Biaggi-Aprilia hanno meritato il titolo l’anno scorso così come quest’anno Checa e la Ducati. Due considerazioni finali.
La prima riguarda la Ducati che ora sul titolo iridato ci mette il cappello. Le bicilindriche affidate al Team Althea, magnificamente gestite, sono a tutti gli effetti moto ufficiali. Discutibile il fatto che a Borgo Panigale non l’abbiano mai ammesso apertamente. Pur dopo la decisione di non partecipare direttamente al mondiale 2011 la Ducati poteva ugualmente sin dall’inizio dire come stavano effettivamente le cose. Timori per una stagione che si annunciava perdente? Ma tutto è bene ciò che finisce bene ed è giusto che alla Ducati vada il plauso e il riconoscimento di tutti.
La seconda riguarda Biaggi e l’Aprilia, fuori gioco nel finale per sfortuna ma con l’handicap di errori commessi dal “corsaro” durante la stagione. Anche qui, il nodo non è se queste ultime corse sono interessanti anche senza il pilota romano. Certo è che l’assenza di un protagonista come Biaggi toglie alle gare un valore “aggiunto”. Così come se mancasse Checa o un altro pilota di pari calibro. Inoltre si è dimostrato che l’Aprilia, moto che non domina a mani basse come qualcuno paventava ma pur sempre di elevata competitività, senza Biaggi è meno performante e comunque non vince. Questo dicono i fatti.
Per adesso uniamoci all’applauso meritatissimo per Carlos Checa, per il Team Althea di Genesio Bevilacqua, per la Ducati factory.
(da www.motoblog.it)
La bellezza di questo sport sta proprio nella sua imprevedibilità, dove tutto e tutti sono sempre messi in discussione. Dopo il gran mondiale 2010 di Max Biaggi e dell’Aprilia e dopo la decisione della Ducati di non partecipare ufficialmente al campionato 2011 chi avrebbe puntato sul pilota spagnolo, sul Team Althea, sul bicilindrico bolognese?
Le polemiche di quest’anno sulla “gommina” favorevole, sulla super cilindrata del “pompone”, così come quelle dello scorso anno sull’Aprilia considerata “prototipo” lasciano il tempo che trovano. Nel motociclismo chi corre conosce i regolamenti e li accetta e chi vince ha ragione e merita il rispetto di tutti. Ma nessuno è imbattibile: è questa l’unica verità delle corse e vale sempre e per tutti. Biaggi-Aprilia hanno meritato il titolo l’anno scorso così come quest’anno Checa e la Ducati. Due considerazioni finali.
La prima riguarda la Ducati che ora sul titolo iridato ci mette il cappello. Le bicilindriche affidate al Team Althea, magnificamente gestite, sono a tutti gli effetti moto ufficiali. Discutibile il fatto che a Borgo Panigale non l’abbiano mai ammesso apertamente. Pur dopo la decisione di non partecipare direttamente al mondiale 2011 la Ducati poteva ugualmente sin dall’inizio dire come stavano effettivamente le cose. Timori per una stagione che si annunciava perdente? Ma tutto è bene ciò che finisce bene ed è giusto che alla Ducati vada il plauso e il riconoscimento di tutti.
La seconda riguarda Biaggi e l’Aprilia, fuori gioco nel finale per sfortuna ma con l’handicap di errori commessi dal “corsaro” durante la stagione. Anche qui, il nodo non è se queste ultime corse sono interessanti anche senza il pilota romano. Certo è che l’assenza di un protagonista come Biaggi toglie alle gare un valore “aggiunto”. Così come se mancasse Checa o un altro pilota di pari calibro. Inoltre si è dimostrato che l’Aprilia, moto che non domina a mani basse come qualcuno paventava ma pur sempre di elevata competitività, senza Biaggi è meno performante e comunque non vince. Questo dicono i fatti.
Per adesso uniamoci all’applauso meritatissimo per Carlos Checa, per il Team Althea di Genesio Bevilacqua, per la Ducati factory.
(da www.motoblog.it)
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