E’ capitato a tutti di vedere foto e video provenienti dalla ‘Biscia’, la pista privata di motocross che si trova all’interno del Ranch di Valentino Rossi a Tavullia, ma a quanto pare il personale ‘parco divertimenti’ del campione pesarese é diventato oggetto di contenzioso tra la famiglia Rossi (il padre Graziano é il legale proprietario del tracciato tramite la società Test Track) ed il vicinato.
Cinque famiglie che risiedono nei territori confinanti e che erano già in lotta sul piano amministrativo hanno infatti deciso di alzare il tiro, depositando un esposto anche presso il tribunale penale della Procura di Pesaro e sostenendo che la ‘Biscia’, oltre a non rispettare i vigenti limiti acustici imposti dalla legge, non sarebbe neppure conforme con il progetto iniziale. L’azione intrapresa dai vicini ha comportato l’automatica apertura di un fascicolo a carico dei Rossi: al momento l’ipotesi di reato formulata dagli inquirenti é quella di ‘abuso edilizio’.
Già lo scorso Novembre il Tribunale Regionale aveva parzialmente respinto un’istanza da parte del vicinato di Rossi in merito a possibili irregolarità, confermando la conformità del progetto rispetto ai permessi rilasciati da Comune e Provincia ma lasciando in sospeso il giudizio in merito all’inquinamento acustico. Un recente test fonometrico svolto dai periti dell’ARPAM su mandato del TAR (al quale gli stessi Valentino e Graziano hanno partecipato in qualità di tester insieme a una decina di amici) sembra abbia confermato che in certi punti del tracciato i livelli di rumore non siano effettivamente conformi alla legislazione vigente. Gli stessi vicini, che hanno presenziato alla perizia insieme agli avvocati delle 2 parti, hanno però lamentato il fatto che il rumore fosse minore rispetto al solito, alimentando voci secondo le quali il test sarebbe stato fatto con moto con scarichi omologati invece di quelle ben più pittoresche che di solito animano i meetings privati presso la residenza del campione.
(da http://www.motoblog.it)
Cinque famiglie che risiedono nei territori confinanti e che erano già in lotta sul piano amministrativo hanno infatti deciso di alzare il tiro, depositando un esposto anche presso il tribunale penale della Procura di Pesaro e sostenendo che la ‘Biscia’, oltre a non rispettare i vigenti limiti acustici imposti dalla legge, non sarebbe neppure conforme con il progetto iniziale. L’azione intrapresa dai vicini ha comportato l’automatica apertura di un fascicolo a carico dei Rossi: al momento l’ipotesi di reato formulata dagli inquirenti é quella di ‘abuso edilizio’.
Già lo scorso Novembre il Tribunale Regionale aveva parzialmente respinto un’istanza da parte del vicinato di Rossi in merito a possibili irregolarità, confermando la conformità del progetto rispetto ai permessi rilasciati da Comune e Provincia ma lasciando in sospeso il giudizio in merito all’inquinamento acustico. Un recente test fonometrico svolto dai periti dell’ARPAM su mandato del TAR (al quale gli stessi Valentino e Graziano hanno partecipato in qualità di tester insieme a una decina di amici) sembra abbia confermato che in certi punti del tracciato i livelli di rumore non siano effettivamente conformi alla legislazione vigente. Gli stessi vicini, che hanno presenziato alla perizia insieme agli avvocati delle 2 parti, hanno però lamentato il fatto che il rumore fosse minore rispetto al solito, alimentando voci secondo le quali il test sarebbe stato fatto con moto con scarichi omologati invece di quelle ben più pittoresche che di solito animano i meetings privati presso la residenza del campione.
(da http://www.motoblog.it)